Prestito a dipendenti privati, pubblici e statali: tutte le alternative

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Prestiti a dipendenti privati: quali sono?

Per i percettori di busta paga, le soluzioni di accesso al credito sono molteplici. Tra le proposte di finanziamenti a dipendenti privati (ditte individuali, SAS, SNC, SRL, SPA e cooperative) abbiamo:

  • prestito personale – la soluzione più tradizionale, richiede un contratto di lavoro stabile, un reddito piuttosto elevato (o la possibilità di presentare garanzie solide) e un’affidabilità creditizia impeccabile;
  • prestito consolidamento debiti – perfetto per chi ha più impegni finanziari in essere e vuole accorparli in un’unica rata, riducendo anche l’importo totale del debito;
  • cessione del quinto – il più famoso dei prestiti in busta paga, non richiede alcuna garanzia ed è sufficiente un’assunzione a tempo indeterminato da almeno 8 mesi;
  • delega di pagamento – funziona come la cessione del quinto e può essere affiancata a questa per ottenere ulteriore liquidità;
  • prestito cambializzato – un finanziamento garantito con effetti cambiari, richiesto quando le altre soluzioni non sono accessibili.

Grazie al reddito percepito in busta paga, un lavoratore dipendente ha maggiore flessibilità di accesso al credito. Come vedremo successivamente, è possibile ottenere un finanziamento anche se protestato o segnalato in banca dati per ritardi di pagamento.

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Prestiti dipendenti pubblici e statali

Anche se neoassunto, un dipendente statale ha maggiore facilità di accesso al credito grazie alle garanzie del reddito percepito.

Alla lista sopraelencata, per i dipendenti pubblici, statali e ministeriali, dobbiamo apportare qualche modifica. Per questa tipologia di lavoratori dipendenti è possibile usufruire di due tipologie di prestito INPS dedicate:

  • piccolo prestito INPS
  • prestito pluriennale INPS

Piccolo prestito INPS

Possono farne richiesta i dipendenti in servizio presso amministrazioni pubbliche solo se hanno aderito al Fondo Credito entro il 31 maggio 2008. Per i dipendenti ministeriali, invece, è richiesto che siano iscritti al Fondo Credito che prevede una trattenuta dal cedolino dello stipendio pari allo 0.35%.

Quali sono le caratteristiche del piccolo prestito INPS?

  • L’importo richiesto può essere pari a 1, 2, 3 o 4 volte lo stipendio netto
  • Può essere rimborsato da un minimo di 12 a un massimo di 48 mesi
  • Il TAN è pari al 4,25%
  • Le spese di amministrazione ammontano allo 0,50%

Il prestito può essere richiesto direttamente online facendo domanda dal portale INPS.

Prestito pluriennale INPS

Questa soluzione garantisce maggiore liquidità rispetto a quella precedente, ma limita il piano di ammortamento a due soluzioni:

  • 60 mesi
  • 120 mesi

Rispetto al piccolo prestito INPS, la lunga durata permette una riduzione dei costi:

  • TAN 3,50%
  • spese amministrative 0,50%

Anche per questo prodotto è possibile trovare maggiori informazioni sul sito istituzionale INPS.

Oltre a questi due finanziamenti specifici, la lista dei prestiti per dipendenti pubblici e statali comprende:

  • prestito personale
  • prestito consolidamento debiti
  • cessione del quinto
  • delega di pagamento

Per i prestiti con busta paga, come per la cessione del quinto, il rimborso avviene tramite trattenuta sul cedolino mensile. La rata non potrà superare il quinto dello stipendio, ovvero il 20% della retribuzione netta.

Ad oggi, solo se dipendenti di un’azienda privata, è possibile richiedere un finanziamento con cambiali; per dipendenti i pubblici e statali questa soluzione al momento non è prevista.

Prestito al dipendente da parte del datore di lavoro

I prestiti aziendali senza interessi da parte del datore di lavoro ai dipendenti sono prestiti infruttiferi che vengono concessi dalle aziende ai propri dipendenti. Questa pratica può essere adottata da alcune aziende come un beneficio o un incentivo per i dipendenti.

L’obiettivo principale di questi prestiti è quello di fornire un supporto finanziario ai dipendenti, consentendo loro di ottenere un prestito a condizioni vantaggiose rispetto a quelle offerte dal mercato finanziario tradizionale.

Generalmente, i prestiti ai dipendenti senza interessi possono essere utilizzati per diverse finalità, come pagare spese impreviste, affrontare situazioni di emergenza, finanziare progetti personali o consolidare debiti.

Poiché questi prestiti non prevedono l’applicazione di interessi, i dipendenti possono beneficiare di un finanziamento a costi molto inferiori rispetto ai prestiti tradizionali offerti da banche o altre istituzioni finanziarie. Tuttavia, è importante sottolineare che tali prestiti sono spesso concessi solamente da alcune aziende e in base a determinate condizioni, come l’anzianità aziendale o la buona condotta lavorativa.

È fondamentale consultare la politica aziendale o il regolamento interno per ottenere informazioni specifiche sui prestiti aziendali senza interessi offerti dal datore di lavoro, poiché le modalità di concessione e le condizioni possono variare da un’azienda all’altra.

Prestito a dipendenti: quando può essere rifiutato?

In alcuni casi, anche se dipendente ministeriali, la domanda di finanziamento non viene presa in considerazione dall’istituto di credito a cui ci si rivolge.

Un prestito rifiutato può dipendere, tra le altre cose, da:

  • mancato rispetto dei requisiti di base (età, reddito, …)
  • ritardo nel pagamento delle rate di un altro prestito
  • indebitamento eccessivo
  • richiedente non censito
  • troppe domande di prestito contemporanee

È il caso, per esempio, di Luca che ci scrive:

Buongiorno, vorrei capire come mai non mi è passato il finanziamento dipendenti statali. Essendo già loro cliente, ho cercato in google Findomestic prestiti a dipendenti statali così da rivolgermi direttamente a questa finanziaria. Il prestito Findomestic mi è stato negato e non capisco come mai. Potete aiutarmi?

Nel caso di Luca il motivo del rifiuto è dipeso da una segnalazione nelle banche dati, non per ritardi, ma per precedenti altre richieste.

Quando si è buoni pagatori, l’accesso al credito è più semplice, ma la presenza di richieste (anche online) fatte ad altri istituti può determinare il rifiuto della domanda.

Luca ha dovuto attendere la cancellazione dalle banche dati delle richieste e rispettivi rifiuti per poi ottenere il denaro richiesto.

Come ottenere un prestito a lavoratori dipendenti se protestato o cattivo pagatore?

Nell’elenco dei finanziamenti possibili, esiste un prestito a dipendenti grazie al quale anche un cattivo pagatore (o protestato per un assegno o una cambiale) può ottenere un prestito.

In realtà le soluzioni di prestito a dipendente cattivo pagatore o protestato sono tre, tutte senza la firma di un garante:

  • cessione del quinto
  • delega di pagamento
  • prestito con cambiali

Tutte le soluzioni appena elencate sono prestiti per dipendenti privati che percepiscono un reddito da busta paga (per i dipendenti pubblici e statali sono accessibili solo le prime due).

Un requisito fondamentale è l’assunzione a tempo indeterminato. Possono essere prese in esame anche richieste di clienti assunti a tempo indeterminato part time (contratto orizzontale).

Per inoltrare la richiesta la busta paga minima per finanziamento è di 550 euro netti al mese.

Non è possibile inoltrare richiesta in caso di:

  • assunzione a tempo determinato
  • part time verticale
  • contratto di apprendistato

Prestito a dipendenti: come richiederlo?

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