Anticipo TFS per dipendenti ancora in servizio: si può richiedere?

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Il TFS è il trattamento di fine servizio, una misura previdenziale in vigore per tutti i dipendenti pubblici o statali assunti prima del 2001. L’anticipo TFS è il modo per ottenere la liquidità accantonata in tempi brevi, senza aspettare il (lungo) iter burocratico previsto per lo sblocco.

Su questa possibilità, però, esistono mille e più domande. Per questo motivo cercheremo di fare chiarezza rispondendo a quelle più frequenti, fornendoti tutte le informazioni necessarie per capire se puoi richiedere un anticipo TFS e come fare.

…e se non posso richiederlo?

Non ti preoccupare: anche se non puoi ottenere un anticipo sulla liquidazione del tuo TFS, esistono comunque soluzioni alternative, a patto di rispettare certi requisiti.

Se hai bisogno di una consulenza personalizzata, gratuita e senza impegno, contattaci oggi stesso. Il team di GlobalFin è a tua completa disposizione per aiutarti a trovare la soluzione di finanziamento più adatta (e più conveniente) per te!

Cos’è l’anticipo TFS?

Durante gli anni di servizio, il dipendente pubblico o statale ha accantonato una certa somma in un fondo chiamato trattamento di fine servizio (TFS, appunto).

Questa misura veniva applicata fino al 2001, motivo per cui se sei un dipendente pubblico e sei stato assunto dopo questa data, non avrai sentito parlare di TFS ma solamente di TFR (trattamento di fine rapporto).

La liquidità accumulata sotto forma di TFS viene restituita al lavoratore una volta che il contratto di lavoro è terminato e il dipendente è andato in pensione.

Fino al 2022, però, il dipendente doveva attendere anni prima di vedersi corrisposto quanto dovuto. Di conseguenza molte persone si muovevano chiedendo un anticipo TFS alle banche: in parole povere, l’istituto di credito anticipava al richiedente la somma che avrebbe ottenuto con il TFS e veniva poi rimborsato dall’INPS una volta che la procedura di liquidazione veniva effettivamente sbloccata.

Il vantaggio per il dipendente andato in pensione era la possibilità di ottenere subito la somma che gli spettava, mentre l’istituto di credito applicava un piccolo tasso di interesse sulla cifra erogata (si parla di tasso agevolato fino a 45.000 €, secondo il decreto 4/2019, e di tasso ordinario per gli importi superiori).

In pratica l’anticipo TFS è un finanziamento senza rate, perché il rimborso viene fatto direttamente dall’ente previdenziale alla banca che ha concesso il prestito.

Perché abbiamo detto fino al 2022? Semplicemente perché con il 2023 è stata introdotta una nuova, importante novità: vediamo di cosa si tratta.

Anticipo TFS INPS: le novità 2023

Con la delibera 219 del 9 novembre 2022, a partire da febbraio 2023 sarà possibile velocizzare notevolmente l’iter di anticipo del TFS, saltando lo step che coinvolge le banche.

Come? Semplicemente richiedendo direttamente all’INPS l’anticipo TFS: in questo modo il dipendente che avrà terminato il proprio rapporto di lavoro potrà ottenere subito l’intera somma a lui spettante, senza dover attendere anni per la propria buonuscita.

Come fare a sapere quanto TFS hai accumulato? L’importo netto maturato può essere facilmente trovato sul prospetto di liquidazione che viene rilasciato dall’ente pensionistico di riferimento.

Quanto costa? La nuova misura dovrebbe avere delle condizioni agevolate, con un tasso d’interesse dell’1% applicabile all’intera somma (e non solamente ad una parte, come accade nel caso di anticipo TFS richiesto alle banche).

A questo tasso bisogna poi aggiungere uno 0,5% da pagare una tantum, a titolo di rimborso spese forfettario.

Questa soluzione è valida anche per gli assunti dopo il 2001, che possono così richiedere un anticipo TFR a condizioni decisamente interessanti.

Anticipo TFS con le banche: come funziona?

Abbiamo detto che, rivolgendoti ad un istituto di credito, potresti aver diritto ad ottenere un tasso agevolato (che difficilmente però è più conveniente di quanto proposto dall’INPS per il 2023).

Il tasso agevolato è riservato a: pensionati con Quota 100 o percettori di pensione di vecchiaia, anticipata, cumulo, precoce, addetti ad attività lavorative gravose o pesanti.

Come anticipato, questo tasso può essere applicato solamente entro certi limiti. Più nello specifico:

  • fino a 45.000 € puoi richiedere un anticipo TFS a tasso agevolato;
  • per importi superiori, l’eccedenza può essere anticipata a tasso ordinario.

Se l’importo del TFS che vuoi chiedere in anticipo è superiore, hai la possibilità di aprire due finanziamenti, uno a tasso agevolato e il secondo a tasso ordinario. Per entrambe le pratiche ti verrà richiesto, insieme agli altri documenti, di presentare uno specifico certificato di quantificazione.

Anticipo TFS: chi può richiederlo?

La normativa sull’anticipo TFS (decreto legge 4/2019 insieme al DPCM 51 del 22/04/2020) definisce con chiarezza categorie e requisiti di accesso a questo finanziamento:

  • ex dipendenti pubblici/statali assunti prima del 2001
  • militari, docenti, ricercatori universitari, magistrati, avvocati, procuratori dello stato, Vigili del Fuoco, dipendenti della Camera dei Deputati, del Senato e più in generale tutto il personale non contrattualizzato
  • i già citati pensionati con Quota 100 o percettori di pensione di vecchiaia, anticipata, cumulo, precoce, addetti ad attività lavorative gravose o pesanti (ossia coloro che abbiamo identificato come categoria che può richiedere il tasso agevolato)

Mettiamo in chiaro fin da subito che l’anticipo TFS può essere richiesto esclusivamente dai lavoratori che hanno effettivamente terminato il servizio, così come stabilito dalla circolare INPS n. 130/2020.

Non esiste, quindi, alcuna possibilità di ottenere un anticipo TFS per dipendenti ancora in servizio.

Detto ciò, non è possibile chiedere l’anticipo TFS all’INPS se hai debiti contributivi o cartelle esattoriali non saldate.

Cosa fare, allora, se sei un dipendente ancora in servizio e hai bisogno di liquidità?

Anticipo TFS: le alternative

Per tutti coloro che non possono richiedere un anticipo TFS perché ancora in servizio o perché non rispettano gli altri requisiti, esistono alcune alternative semplici e sicure.

Ad esempio, se davanti a te hai ancora alcuni anni di servizio, puoi valutare una soluzione di prestito tramite cessione del quinto.

In questo modo potrai ottenere la liquidità di cui hai bisogno in tempi rapidi, impegnando solamente un quinto del tuo stipendio netto mensile. In quanto dipendente pubblico/statale sarà molto più semplice, per te, ottenere il prestito e soprattutto potrai fare affidamento su condizioni decisamente vantaggiose.

Se hai già una cessione del quinto in corso, inoltre, puoi fare domanda per un rinnovo o, qualora non fosse possibile, per una delega di pagamento, impegnando un ulteriore quinto del tuo stipendio a condizioni analoghe a quelle della prima cessione.

Vuoi saperne di più? Contattaci: i nostri esperti sono a tua completa disposizione per illustrarti condizioni e vantaggi di queste soluzioni di prestito!

Anticipo TFS: scopri il finanziamento più adatto a te

Se hai la possibilità di richiedere un anticipo TFS, come visto, il 2023 è un anno pieno di importanti novità.

Se invece rientri in una categoria che non può richiedere l’anticipo, non ti devi preoccupare: con Globalfin puoi sempre trovare la migliore soluzione studiata su misura per te.

Ad esempio, lo sapevi che se sei cattivo pagatore non avrai la possibilità di accedere al tasso agevolato, anche se fai parte di una categoria giudicata idonea?

In questo caso potrai solamente valutare le proposte di diversi istituti di credito, richiedendo un preventivo di anticipo TFS nella speranza di trovare quello più conveniente.

Come ovviare a questa situazione? Rivolgendoti a noi: potremo infatti analizzare e valutare le proposte provenienti da molteplici banche e finanziarie, sottoponendo alla tua attenzione quelle migliori… per te!

Non perdere tempo prezioso: contattaci oggi stesso! Siamo operativi in tutta Italia e i nostri servizi sono sempre gratuiti e senza impegno.

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